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sabato 20 novembre 2010

VITILIGINE: LA CURA

COME CI SONO ARRIVATO?

Semplice.
Nel 2007 la mia pelle ha iniziato a sbiancarsi 
in varie parti del corpo tra cui collo e viso. Avendo studiato dermatologia durante il corso di fisioterapia, riconobbi subito la vitiligine (c'è qualcosa di più facile della diagnosi di vitiligine?).

Come ogni affezione di cui non si conosce l'eziologia, sapevo già che non esistevano cure; ugualmente feci una approfondita ricerca su internet per capire lo stato dell'arte, scoprendo l'esistenza di un esercito di persone che continuano a seguire (fuori da ogni buon senso) protocolli dimostratamente fallimentari.

Avendo vent'anni di esperienza terapeutica professionale, decisi di fare da me!

Analizzai a fondo la mia esistenza per capire perché avevo deciso - seppur inconsciamente - di smettere di produrre melanina proprio in quelle zone della pelle.
Devo dire che non mi fu particolarmente difficile capirlo.

Difficile, molto difficile, fu uscire dai meccanismi psicosomatici attivi.
Difficile, ma non impossibile (la vera difficoltà è lottare contro se stessi) ...e di fatto vi riuscii

    
LA MESSA A PUNTO
Se ce l'ho fatta io può farcela chiunque, pensai.

Ma vi era un problema da risolvere.
La natura delle malattie psicosomatiche, infatti, consiste nel carattere soggettivo della situazione, ossia:

  • i meccanismi interiori (neurologici, emozionali, simbolici) sono uguali per tutti;
  • i contenuti esistenziali assolutamente personali ed irripetibili. 

Serviva quindi un metodo che potesse applicarsi indifferentemente a chiunque, ma fosse al tempo così versatile da tener conto dell'unicità ed originalità di ognuno.
L'ampia gamma dei miei studi mi forniva gli strumenti teorici e pratici di cui avevo bisogno e quando pensai di essere pronto iniziai - nel 2009 - a sperimentare su altri.

I successi non furono immediati: i primi pazienti si scoraggiavano per tre fattori fondamentali:

  1. difficoltà di introspezione (siamo educati a portare fuori l'attenzione);
  2. il carente senso di responsabilità (siamo educati a pensare che la malattia sia un entità esterna, mai l'espressione delle nostre scelte)
  3. paura dei cambiare (siamo portati a tenerci stretto ciò con cui ci identifichiamo, anche la sofferenza).
Tuttavia ero convinto della correttezza del mio lavoro e seguitai finché i risultati non arrivarono... ed arrivarono!

Ogni macchia ha un significato preciso, molto preciso, che alberga in un comportamento del soggetto: 
il bello è vedere che ogni cambiamento positivo del comportamento corrisponde alla regressione della macchia.

POICHE' NON SPERO CHE MI SI CREDA SULLA PAROLA...
...intendo editare una serie di immagini di persone guarite con la cura psicosomatica della vitiligine e le loro testimonianze. 

I fatti parlano da soli!

Vuoi uscire anche tu dalla vitiligine?

Centro Italia: via astura 2 - Roma (centro Linfa)
Nord Italia: via Angelo Maj 10 i - Bergamo (centro Ananda)
Per saperne di più terapiaemozionalevitiligine.it

14 commenti:

  1. per cercare di guarire dalla vitiligine, è necessario riconosce un problema noto?Le spiego la mia situazione, ho la vitiligine solamente nella zona destra del mio corpo e solo dall'ombelico in giù, come se mi avessero tracciato una linea netta di separazione..una macchia anche alla base del pene. La vitiligine mi è comparsa nel 2009. Ritengo una possibile causa di questa vitiligine il fatto che non riesca a superare un esame universitario e mi sento in debito con i miei genitori, vorrei renderli felici ma al contempo ritengo duro passare questo esame.. mi senti anche inferiore rispetto ad altri che invece si sono già laureati. Altro possibile problema invece, argomenti sentimentali che mi davano parecchio da pensare prima e che ho avuto il coraggio (pochi giorni fa) di affrontare con la mia ragazza, circa un mio desiderio di sposarmi in futuro ed avere figli ecc…ed anche un altro argomento, sempre affrontato..Volevo sapere come la pensava, farle sapere il mio punto di vista ecc..Abbiamo discusso di queste cose che prima per paura di non sentirmi rispondere come avrei voluto o semplicemente per non discutere non affrontavo mai. Può essere questo un primo passo verso la guarigione? So che probabilmente non risponde mai a domande fatte via mail ma preferisce affrontarle in sedute, ma la prego..mi aiuti a capire da cosa può essere dovuta questa fastidiosa malattia…Grazie,
    Marco

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  2. Ciò che è veramente necessario è comprendere la relazione tra le proprie scelte e le macchie. Se poi la scelta in questione è anche fonte di problemi questo è secondario.
    In linea di principio chiunque può giungere ad identificare la connessione tra macchia e scelta; nella pratica succede solo di rado e questo rende necessario il lavoro insieme al terapeuta.
    In linea generale - e sottolineo "generale"- le macchie dalla parte bassa del corpo riguardano aspetti intimi - sessuali, familiari ecc..." di cui il soggetto spesso si vergogna o prova dolore.
    Ma occorre anche dire che i significati simbolici di una macchia al pene o al piede sono diversi.
    Inoltre non bisogna lasciarsi ingannare da collegamenti scontati: tempo fa, di un cliente con una macchia al pene - di cui sospettavo un simbolo incestuoso - scoprì che tale macchia era invece la testimonianza della sua non accettata capacità di penetrazione intesa come capacità di andare a fondo nelle cose ed anche di radicarsi nelle situazioni.
    Il soggetto in questione si cimentava in imprese che poi abbandonava quanto l'impegno diventava un legame responsabile ed al tempo stesso era incapace di portare a fondo la chiusura di un rapporto sentimentale che sapeva senza valore.
    Per chiudere, potrà anche lei sfidare se stesso:
    identifichi una situazione e quando sarà convinto del come e perché essa si manifesti con una macchia, provi a cambiare la scelta di fondo, nella maniera che vada verso ad un aumento di libertà e soddisfazione.
    Non le sarà facile, ma se avrà colto nel segno vedrà la sua macchia sparire.

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  3. Ma serve solo essere consapevole della cosa che provoca dolore oppure bisogna affrontarla? Se si, come affrontarla??Basta parlarne? In quanto ricordo di aver avuto una situazione imbarazzante con i miei dal lato sessuale, ma poi chiarita subito..certo, se ci penso provo ancora vergogna per quanto feci!
    Però le macchie sono comparse molto dopo questa situazione..e sono stabili da ormai diverso tempo..

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  4. Non è possibile in questa sede entrare nei dettagli del personale.
    In ogni caso la consapevolezza funziona come la mappa rispetto al viaggio: fornisce il quadro della situazione ma se non partiamo non arriveremo da nessuna parte.
    Il problema è sempre qualcosa di noi che non ci è chiaro e diventa simbolicamente chiaro sulla pelle.

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  5. Quello che non capisco (ed è forse l'ostacolo per tutti), è capire come affrontare la situazione..è necessario per forza di cose "cambiare" l'eventuale inghippo oppure semplicemente affrontarlo parlandone?! Quel peso che mi portavo dentro da un po' circa la situazione tra me e la mia fidanzata, adesso che ne abbiamo parlato e sono saltati fuori diversi concetti che ho avuto il coraggio di esprimere..è già un affrontare la situazione??

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  6. Quando scrivi: "Ogni macchia ha un significato preciso, molto preciso, che alberga in un comportamento del soggetto:
    il bello è vedere che ogni cambiamento positivo del comportamento corrisponde alla regressione della macchia."...questo significa che se una persona è conscia di commettere qualcosa di sbagliato, o vivere in modo sbagliato pur sapendolo..può (teoricamente) far regredire le macchie mutando il suo comportamento?Pur magari soffrendone un po'?Scusa ma sto cercando di capirne il senso!!

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  7. Mi pareva di averlo già affermato: certo che si

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  8. Salve... volevo sapere, per una persona completamente piena di macchie bianche sulla pelle, è possibile guarire? e non parlo solo di poche macchie, ma della maggior parte del corpo completamente colpito da vitiligine... e un'altra domanda, nel momento in cui si comprende il problema, come bisogna comportarsi.. se per es, riconosco che alcune mie macchie sono apparite a causa di una forte delusione d'amore, come dovrei comportarmi per farle sparire, o cosa dovrei fare una volta compreso il problema? ... chiedo scusa in anticipo se queste domande possono sembrare banali...

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  9. Non ci sono limiti alle possibilità di guarigione se non quelle che l'interessato pone per se stesso.
    Per cui alla prima domanda dovrebbe rispondere lei stessa.
    Seconda: non esistono comportamenti preconfezionati da applicare alle specifiche situazioni. Vnno scelti opportunamente.
    Inoltre non credo che la delusione sia la causa della vitiligine; piuttosto che delusione e vitiligine possono essere l'espressione dello stesso meccanismo interiore che le genera.

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  10. come mai la medicina ufficiale non riconosce questa via d'uscita alla malattia?...
    se è possibile guarire, perchè allora danno pagliativi che non risolvono nulla e non dicono che è una malattia psicosomatica? ...

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  11. A parte che a queste domande dovrebbero rispondere i soggetti che lei cita, ma....
    cosa si intende per "medicina ufficiale"?
    Il ministero della salute?
    L'organizzazione mondiale della sanità?
    I dipartimenti accademici?.....

    "Medicina ufficiale" è un concetto generico e piuttosto vago.
    Ma mettiamo che uno degli enti di cui sopra un giorno voglia pendersi la briga di valutare la TEV. Come?
    L'uomo di strada potrebbe dire "dai risultati". Ma quali?
    Non certo quelli della mia attività che potrebbero essere contraffatti. Occorrerebbe condurre una sperimemtazione con due gruppi, il campione ed il controllo ed in doppio cieco ed eliminanzo una serie di fattori disturbanti che non sto qui specificare.
    Ma qui sorgono problemi complicatissimi per un fatto molto semplice: cosa si testerebbe visto che il principio farmacologico è la stessa personalità del paziente?

    Quella che lei chiama medicina ufficale adopera fattori oggettivi di cui si può studiare l'effetto applicativo: farmaci, radiazioni, ecc... (per inciso: ha mai trovato uno studio scientifico condotto il doppio cieco sugli effeti della fototerapia? io no).

    Lasciamo (irrisolta) la prima questione e passiamo alla seconda.
    Io non farei nessuna colpa ad un dermatologo quando prescriva "pagliativi": nell'era di internet e con la miriade di testimonianze negative sulle cure pagliative, se c'è una colpa è di chi le richiede.
    Ma alla fine preferisco pensare che la colpa non è di nessuno e che così va il mondo.

    Ed infine: ma perchè dovebbero dire che è una malattia psicosomatica se non lo credono?
    Il suo è l'atteggiamento di chi si aspetta di formarsi le proprie convinzioni sui dettami dell'altro.

    Non sarebbe forse ora che lei si faccia un'idea propria?

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  12. penso che agli enti elencati sopra infondo faccia comodo la vendita di farmaci inutile...
    è comodo che resti una malattia inguaribile...penso che c'è la soluzione ad ogni problema esista..ma chissà perchè è preferibile omettere... ma questo è un mio pensiero ...
    kmq sono d'accordo con lei..

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  13. Salve sono un ragazzo che da due anni "soffre" di vitiligine, volevo farle alcune domande sul metodo che usa per far riacquistare colore alla pelle per vedere se ho capito come
    funziona

    1) Da quanto ho capito lei collega le macchie ad una scelta sbagliata che abbiamo deciso di perseguire nonostante ci faccia soffrire, però non ho capito una cosa: le scelte
    sono "materiali" del tipo "ho deciso di fare l'università e non lavorare", "ho deciso di lasciare quella ragazza per un'altra".... oppure riguardano i nostri modelli comportamentali come "ho deciso che ogni volta che mi si avvicina una persona che non conosco mi chiudo a riccio e la ignoro perchè tutta l'umanità fa schifo", "mia madre non mi capisce mai quindi tanto vale arrabbiarsi sempre con lei"? Ed in entrambi i casi basta (come sembra facile scriverlo) cambiare la nostra scelta/modello di comportamento?

    2) Ognuno crede un po' a ciò che vuole, penso ci sia gente che crede> fermamente che la ricchezza faccia la felicità e chi invece pensa che i soldi diano solo problemi. Bene, se io appartenessi alla prima categoria e poi non riuscissi a fare soldi magari per una scelta sbagliata sarei inevitabilmente infelice e mi comparirebbero delle macchie... Ora la mia domanda è: va cambiato il nostro modo di agire, ossia devo darmi più da fare per fare soldi, magari cambiando l'azienda per cui lavoro, oppure va cambiata la nostra credenza a monte, ossia quella che siano i soldi a fare la felicità?

    3) Alcune mie macchie, una sul petto e una su una spalla, si sono create "inglobando un neo", nel senso che il neo che c'era pian piano è sparito lasciando posto alla macchia bianca. Anche queste macchie si possono secondo lei curare con la sua terapia?
    La ringrazio in anticipo per le sue risposte :)

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  14. Non mi pare di aver scritto da nessuna parte che le macchie siano collegate a scelte sbagliate. (Eppoi chi deciderebbe se e rispetto a cosa lo sarebbero?)
    Per cui cade il suo presupposto iniziale ed il senso delle questioni successive.
    Direi invece che le macchie siano la manifestazione di negazioni, in particolare della chiarezza espressiva in relazione ad aspetti che sentiamo minacciosi. Quello che lei chiama "modello comportamentale" è semmai una conseguenza della negazione.

    Rispetto alla domanda 3 la risposta è: se non prova non lo saprà mai...

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